La caratteristiche delle energie telluriche vengono analizzate dettagliatamente a partire dalle componenti naturali e geografiche, per terminare con le loro connessioni spirituali e con il ruolo svolto nell’equilibrio cosmico: l’esempio delle linee sincroniche dell’arcangelo Michele.
Il sottosuolo terrestre è composto da numerosi strati molto complessi spesso discontinui, a causa di fratture geologiche più o meno ampie, che talvolta vengono occupate dall’acqua.
La diversa composizione degli strati e la presenza di fenditure dove scorre l’acqua alterano il campo magnetico, che per altro varia già in funzione del campo gravitazionale terrestre, portano in alcuni casi a situazioni di squilibrio soprattutto in presenza di più fenomeni nello stesso punto. L’incrocio delle linee cosidette telluriche genera ‘nodi’, punti di diverso valore energetico, che tutti insieme formano una rete la cui estensione e caratteristiche sono oggetto di studio per esperti di radioestesia, geobiologi, geomanti e di tutti coloro che sono curiosi di sapere cosa succede sotto terra.
La distinzione da fare, una volta data la definizione generale, è quella di distinguere fra energie telluriche dei luoghi sacri ed altre energie, sempre telluriche, per intenderci, quelle che abbiamo sotto i piedi tutti i giorni in casa nostra.
Innanzitutto i fenomeni più importanti sono legati ai corsi d’acqua (falde) e alle fratture della crosta terrestre (faglie).
Un certo tipo di acqua e di faglia origina energie telluriche tipiche dei luoghi ‘sacri’.
Purtroppo prima di saperle individuare bene bisogna prima allenarsi con i fenomeni tellurici più ‘ordinari’, ma anche questo tipo di rabdomanzia è piuttosto interessante. Ha sempre a che fare con le vibrazioni energetiche di un luogo che può essere analizzato per migliorarne la qualità abitativa.
Inoltre le faglie sono sempre canali energetici importanti e lungo le grandi faglie si situano sempre luoghi molto attivi e creativi: due su tutti, S.Francisco e Napoli. In generale paesi ‘instabili’ ma creativi sono lungo linee di contatto fra zolle continentali: l’Italia si trova sulla separazione fra l’Africa e l’Euroasia, Israele lungo un’altra frattura assiro-etiopica fra Africa e Asia, la stessa dove più a sud ha origine l’uomo, il Giappone in Estremo Oriente, e gli esempi potrebbero continuare ancora per molto!
Ma tornando alle energie telluriche ‘sacre’ esse sono costituite da due canali: uno femminile, acqua cosidetta primaria e l’altro maschile.
L’acqua primaria fluisce dagli strati profondi della terra in pressione e sprizza fuori, spesso originando sorgenti.
Questi flussi d’acqua sono veicolati spesso da potenti energie maschili che corrono insieme a loro, sottoforma di aria turbinosa.
Non a caso un’antica arte cinese di conoscenza dell’energia dei luoghi si chiama Feng Shui, che appunto in cinese significa Vento e Acqua, secondo il quale l’energia sotterranea circola nelle cosiddette Vene del Drago.
Le energie telluriche ‘sacre’ (ma non solo loro) hanno intensità variabile e ciò dipende dai campi gravitazionali celesti: dal Sole alla Luna agli altri pianeti, essi, come anche Sig Lonegren descrive nel suo libro, determinano l’aumento o la diminuzione dei campi tellurici.
L’uomo sin dai tempi più remoti ha “lavorato” con le energie telluriche naturali cercando di utilizzarle a proprio vantaggio e potenziandole. Lo studio rabdomantico di famosi siti sacri come Stonehenge, Avebury e numerosi altri ha portato ad ipotizzare l’esistenza di “energy leys”, allineamenti di energia tellurica a doppia polarità, indotti da una sorta di “agopuntura terrestre” originariamente costituita da pietre, anche di notevole grandezza, e poi da edifici a finalità sacre, che hanno catalizzato e modificato i campi geomagnetici naturali creati dalle discontinuità della crosta terrestre, attraversate da acqua o da aria turbinosa.
Vediamo ora un esempio di “energy leys”.
Il termine è stato usato per la prima volta dai rabdomanti Hamish Miller e Paul Broadhurst nel loro libro “The Sun and the Serpent”, quando si misero a captare l’allineamento di S.Michele attraverso l’Inghilterra meridionale. Esso consiste in una linea retta (asse visivo) che unisce chiese, circoli di pietre e punti naturali, a partire dal Monte di S.Michele in Cornovaglia fino alla costa orientale vicino alla tomba di S.Edmondo. Corrisponde approssimativamente alla linea che congiunge molti luoghi dove sorge il sole il giorno di Beltane (1° maggio).
I due rabdomanti hanno individuate due linee energetiche che serpeggiano attorno all’asse diretto, con due ben distinte qualità: una maschile ed una femminile. La prima ‘yang’ è chiamata ‘Michele’ e la seconda ‘yin’ Maria.
Come l’asse visivo (allineamento di S.Michele) favorisce i luoghi alti e le chiese dedicate a Michele, così fa anche la linea tellurica ‘yang’, mentre la linea ‘yin’ nutre i luoghi bassi e le chiese dedicate a Maria. Questa è la ragione dei nomi delle due linee telluriche.
Il loro incrocio tende a verificarsi in corrispondenza dei siti più importanti, come Glastonbury e Avebury, dove i rabdomanti hanno captato chiaramente dei ‘nodi energetici’ o ‘punti di potere’: qui le linee si inabissano per poi riapparire poco lontano.
La linea di Michele è classificata con il colore argento, quella di Maria blu.
Non c’è dubbio che il corridoio geomantico di Michele sia reale. Ciò che è difficile da spiegare è come si sia formato. Su di esso si trovano molti luoghi alti, come il Tor di Glastonbury, Burrow Mump, Cheesewring, il Monte di S.Michele; è difficile pensare che queste non siano altro che caratteristiche naturali. Eppure tutti questi siti ricadono sull’asse di S.Michele. Una teoria è quella che il campo eterico terrestre abbia in qualche modo causato la formazione di questo luoghi proprio su questo asse.
Gli uomini hanno adattato e costruito su questi luoghi alti e hanno sfruttato l’energia di questo importante allineamento terrestre posizionando lungo di esso chiese ed altri siti sacri. E’ proprio attraverso il corretto posizionamento geomantico di questi siti sacri che l’energia delle linee di Michele e Maria sono state sfruttate al meglio nei ‘nodi’ o ‘punti di potere’.
La tecnica di ‘spillare il drago’ è una parte veramente fondamentale dell’attivazione geomantica di un sito. Fissa l’energia nel luogo scelto e ne consente l’uso e la trasmutazione nello spazio. Esiste un magnifico disegno presso il Monte di S.Michele chiamato ‘Leggenda del Monte di S.Michele’.
Ci sono quattro sequenze: nella prima l’arcangelo Michele sta volando con la spada in pugno all’inseguimento di un grande dragone. Nella successiva egli sta sopra il dragone con la spada alzata e le ali mezze-spiegate, e il dragone si raccoglie ai suoi piedi. Nella terza il dragone è molto più quieto e comincia a sembrare il monte stesso, e le ali di Michele sono piegate e comincia ad assomigliare alla chiesa sulla cima, con la spada che diventa una spira; il processo si completa nell’ultimo quadro.
Le celebrazioni più antiche del May Day apparivano proprio nelle feste celtiche per Beltane. Per I Celti, Beltane segnava l’inizio della stagione pastorale estiva, quando le greggi venivano guidate sui pascoli estivi di montagna. Beltane è il tempo intermedio fra il punto vernale e il solstizio estivo. Poiché l’anno Celtico era basato su entrambi i cicli, sia solare, sia lunare, è probabile che la festa di Beltane venisse celebrata al plenilunio più prossimo a questa data. Ovviamente può variare di anno in anno,ma è sempre vicina al 5 o al 7 maggio. L’accensione di falò nella notte di Beltane sui monti e le colline sacre era la principale attività della festa.
Illuminare gli allineamenti tellurici vuol dire rendere manifesto l’oscuro e collegarlo al cielo e alle energie celesti. Un’operazione “magica” di grande suggestione e potenza, che consente la ierogamia, le nozze fra cielo e terra, l’unione dei draghi terrestri con quelli celesti, ovvero delle forze ctonie lunari con quelle solari. Da esse ad ogni ciclo si sviluppa un uovo, una creazione che porta al cambiamento nell’ordine delle successioni spazio-temporali.