I tre piani energetici del Feng Shui

I tre piani energetici del Feng Shui: la concezione antica e la perdita della visione globale

Come già avuto modo di spiegare in precedenti articoli e nel libro Il Filo Rosso del Feng Shui, nell’antica Cina come nel resto del pianeta, le civiltà ai loro albori avevano un approccio nei confronti del mondo circostante che ai nostri giorni definiremmo “olistico”.

Ciò significa che i rapporti fra Cielo e Terra erano visti attraverso i simboli ed il linguaggio di quel tempo con una stretta corrispondenza. Inoltre vi era una grande attenzione per il flusso del Qi non solo in superficie ma anche nella parte sotterranea della Terra, con particolare riferimento al ciclo dell’acqua.

I tre piani energetici del Feng Shui
Drago e Fenice
– Afbeelding van Tú Thúy via Pixabay

Il Feng Shui nel suo percorso culturale moderno ha perso molto di questa capacità di visione “olistica”, un po’ a causa dell’interpretazione distorta che lo interpreta come materia solo per architetti ed arredatori, un po’ perché nel frattempo l’Astronomia e sua sorella Astrologia si sono separate, e un po’ perché nel settore tecnico-scientifico la geomorfologia e la geologia sono sempre stati campi scomodi per la pianificazione urbanistica.

Alla fine di tutto questo processo riduttivo quando si progetta o analizza una casa ci si  preoccupa molto dell’interno, poco dell’ambiente immediatamente circostante, nulla di quanto sta sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste.

Spirito pragmatico moderno, superficialità, perdita di contatto con il profondo?

Forse un po’ tutti questi fattori messi insieme, fatto sta che fintanto che non cade un ponte sopra delle case costruite sull’alveo straordinario di un torrente, nessuna fa più caso all’assurdità delle scelte e della superficialità dell’uomo del terzo millennio.

Eppure basterebbe un geomagnetometro, strumento non certo proveniente dal maligno occulto come qualcuno potrebbe pensare di una bacchetta rabdomantica, per dimostrare che i campi naturali geomagnetici sono pesantemente alterati dalla presenza di tonnellate di cemento armato e le onde di forma modificate da strutture enormi e disarmoniche.

Sei miliardi di persone sulla Terra sono certamente troppe e la sostenibilità del pianeta sta diventando una chimera, per cui strutture che portano squilibrio e disarmonia saranno maggiori, per consentire comunicazioni sempre più rapide ad una popolazione in crescita esponenziale sia in numero sia in pretese di benessere.

Se però ciascuno nel suo piccolo vuole trasformare la propria casa in un punto energeticamente luminoso questo è ancora possibile.

Come?

Incominciando a collegare tre piani fra loro, che in realtà sono da sempre connessi, ma poiché l’uomo li disconosce, possono produrre interazioni non volute e non favorevoli a quanto pianificato dall’uomo stesso.

Queste interazioni sono complesse ma sono quelle che determinano fatti e destini, anche nel microcosmo, in una rete spazio-temporale perfettamente calibrata che determina le sincronicità dei tre piani.

E’ ora di esaminare nel dettaglio questi tre piani a cui prima si accennava.

Il piano terrestre è quello più facile con cui interagire ed è quello che manipoliamo meglio, nel bene o nel male.

Spostare un tavolo o cambiare una tenda sono le classiche operazioni di arredamento che modificano il flusso e la qualità del Qi nelle nostre case e a cui si riferisce qualsiasi manuale di Feng Shui, anche il più pedestre.

Dunque utilizzando il famoso Ba Gua (Le Otto direzioni della Bussola Cinese) ed una planimetria possiamo ottenere facilmente lo schema delle energie terrestri di un ambiente basate sul metodo del Feng Shui.

I tre piani energetici del Feng Shui
Antico Ba Gua contenente Carta del Cielo – Di 何汝賓 – 兵錄 明朝, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=100269147

L’attenzione al Cielo (Astrologia) e al mondo sotterraneo (geobiologia) invece è meno consueta, e se c’è è spesso disgiunta dall’analisi del microcosmo di una casa con o senza Feng Shui.

Tranne che se si usa il metodo delle Flying Stars, il parametro astrologico-temporale non viene preso in considerazione per una casa, e così la rete tellurica che può influire anche pesantemente sull’energia della superficie terrestre.

L’utilizzo di un oroscopo proiettato in coordinate geografiche terrestre, il cosiddetto piano azimutale, ci consente di aggiungere l’informazione “celeste” allo schema del Ba Gua della casa.

Sappiamo però che senza sapere dove sono le “vene del Drago” l’analisi del Feng Shui antico sarebbe molto lacunosa: falde acquifere e faglie modificano il campo geomagnetico terrestre e influenzano anche il debole campo elettromagnetico umano. Sappiamo che all’interno del nostro corpo il funzionamento delle cellule è incentrato sullo scambio molecolare veicolato essenzialmente da acqua, che è un dipolo facilmente orientabile in base alla presenza o meno di un campo magnetico esterno.

Quindi è facile comprendere che sia l’energia del campo terrestre sia quella del campo astrale in continuo mutamento, influenzano la qualità e il tipo di energia nelle nostre case e, conseguentemente, le nostre vite. Rabdomanzia e misure con geomagnetometri servono a costruire le mappe delle energie telluriche.

Come schermarsi dal complesso di influssi “negativi” sia terrestri sia tellurici sia astrali e come incentivare quelli “positivi” è il vero campo di conoscenza del Feng Shui, così come si è creato ed evoluto dai primordi della civiltà.

Recuperare questa conoscenza attraverso lo studio e i mezzi forniti dalla scienza e dalla tecnologia, in modo integrato, non è operazione banale ma auspicabile se vogliamo recuperare un po’ del buon Qi che permea ancora l’Universo e che serve a dare un destino felice al nostro amato pianeta Terra.