San Silvestro e il Drago: il papa santo scese secondo la tradizione una scala di 365 gradini per sconfiggere il Drago cioè il Paganesimo (Anno Vecchio) e instaurare il Cristianesimo (Anno Nuovo). La posizione della costellazione del Drago nella notte di San Silvestro nelle nostre case.
San Silvestro visse in anni decisivi per il futuro dell’impero romano e per le sorti della stessa cristianità. L’imperatore Costantino, dopo aver sconfitto Massenzio nella battaglie di Torino e di Ponte Milvio, proclamò sotto il simbolo della Croce la sua sovranità sugli interi domini romani da Oriente ad Occidente.
Era stato lo stesso papa Silvestro a convertire al Cristianesimo l’imperatore dopo averlo con un miracolo guarito dalla lebbra. Costantino in segno di gratitudine fece al papa la “donazione di Sutri” con la quale conferiva al Vescovo di Roma il dominio della capitale ed il primato su tutte le chiese del mondo dando così origine al potere temporale della Chiesa.
Ma il miracolo piu’ importante del Santo resta quello della vittoria sul drago. Numerose sono le storie che narranno la vicenda ma tutte hanno una origine comune: la Legenda aurea di Jacopo da Varazze, si tratta di una raccolta di biografie agiografiche di origine medioevale, scritta in latino da Jacopo da Varazze (o Varagine), che si occupò della compilazione della Legenda Aurea all’incirca dal 1260, un’opera che nel corso dei secoli, e ancora oggi, è risultata indispensabile per l’interpretazione della simbologia e dell’iconografia presenti all’interno delle opere religiose di stampo sacro, ispirando numerosi grandi artisti come Piero della Francesca per la Storia della Vera Croce nella Basilica di San Francesco ad Arezzo e Giotto per la realizzazione della Cappella degli Scrovegni a Padova, ma la diffusione della leggenda è testimoniata da altre numerose raffigurazioni dell’episodio, a cominciare dall’affresco nella cappella Bardi di Vernio nel transetto di Santa Croce a Firenze, affrescata per lo più da Maso di Banco. Gli affreschi narrano le Storie di san Silvestro e il drago, basate, come detto, sulla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e sono tra le opere in assoluto più riuscite della scuola di Giotto.
Numerosi sono i luoghi dove san Silvestro avrebbe sconfitto il Drago poichè succede spesso che un evento simbolico si ripete nella geografia più volte per poterne diffondere la conoscenza a tutti. I due siti di maggiore spicco e tradizione sono Poggio Catino dove si narra che abbia avuto origine la Legenda Aurea su san Silvestro e il monte Palatino a Roma dove in un tempo successivo all’uccisione della belva di Poggio Catino, san Silvestro avrebbe ripetuto il miracolo.
Qui viene riportata la fase finale della discesa di San Silvestro dalla Legenda Aurea:
“Verrà a giudicare i vivi ed i morti e tu, Satana , rimarrai qui conficcato ad attenderlo finchè non finiranno i secoli“, concluse il sant’uomo ed in quel mentre riuscì a legare la gola della bestia con un cordone cui era appesa una piccola croce.
Il drago, finalmente sconfitto, dopo un ultimo sguardo d’orrore chiuse gli occhi mentre urla di scherno roteavano crude ed orribili nell’infernale caverna.
Silvestro aveva vinto.
Un lampo di vittoria gli fiammeggiò negli occhi e vincendo un’enorme forza di attrazione che cercava di trascinarlo verso il basso, risaliva lentamente gradino per gradino, superando il maleodorante ribollio di deformi figure che fremevano e scalpitavano mentre lingue di fuoco cercavano di lambire la sua veste.
Superata la sponda di fuoco, dopo 365 gradini uscì dall’infernale abisso. Era radioso, splendente, con lo sguardo abbacinato dalle luci, sommerso dai clamori di una folla festante che attorno a lui andava rapidamente crescendo.
Come si può ben riconoscere da questo racconto, la scala di san Silvestro è una vera e propria discesa agli Inferi, che ci ricorda le descrizioni infernali dantesche
Il Drago è una figura mitologica che ritroviamo in tante culture e con diversi significati, ma se rimaniamo all’archetipo sviluppato nel bacino del Mediterraneo, esso ha una valenza di Guardiano e come tale è presente nel mito greco laddove Ercole lo uccide con l’aiuto di Atlante per conquistare i pomi delle Esperidi in una delle sue fatiche e la dea Era per ricordarlo lo traspone in cielo. Ecco dunque che troviamo nel cielo boreale e in particolare nella zona circumpolare una grandissima costellazione, denominata appunto Draco, la cui testa è rappresentata da quattro stelle molto luminose, visibile fra l’Orsa Maggiore e la Minore, mentre la stella più importante della Coda del Draco è Thuban, che nel passato indicava il polo nord celeste. All’interno della costellazione è stata scoperta una nebulosa chiamata Nebulosa Occhio di Gatto.
Vediamo adesso dove si trova il Draco nel cielo dell’ultimo giorno dell’anno 2022: si trova allineato alla mezzanotte col meridiano nord di Torino con un angolo azimutale di 45° che comprende le principali stelle della costellazione. Da rimarcare che la stella Sigma Draco Alsafi è congiunta alla Luna in longitudine ai primi gradi del Toro.
Per chi volesse “congiungere” Cielo e Terra mediante questa configurazione astrale in collegamento con il giorno di san Silvestro, può utilizzare la Bussola Cinese e puntare l’attenzione sul settore Nord Acqua che indica il flusso astrale più potente proveniente dalla via Lattea e in quella direzione disporre uno stellario luminoso a simboleggiare la Vittoria sul Male.