Un percorso culturale dalle origini del Feng Shui inteso come sistema di antica conoscenza cinese alle sue moderne applicazioni
Scrivere qualcosa di interessante e coinvolgente sul Feng Shui è diventata impresa difficile: articoli e definizioni più o meno corrette sono diffusi ormai su molte riviste e giornali; libri e manuali sul Feng Shui hanno trovato spazio in tutte le librerie e persino in vetrina.
Questa rapida escalation di popolarità del Feng Shui in Italia è l’onda lunga di un fenomeno di diffusione mondiale, in particolare nei paesi anglosassoni.
L’interesse che desta questa “disciplina” coinvolge soprattutto il settore dell’architettura e dell’arredamento, dove le possibilità di applicazione professionale sono maggiori.
In realtà il nostro mondo, vincolato al pensiero scientifico dal razionalismo cartesiano, ha ormai perso quasi completamente la capacità di comprendere il valore della Tradizione e di antichi sistemi di conoscenza, di cui il Feng Shui è un esempio molto prezioso.
Dunque il Feng Shui riguarda l’architettura e le tecniche di arredamento, ma è molto di più. Sfugge ad una definizione precisa: tutte e nessuna spiegazione vanno bene.
Il Feng Shui affonda le sue origini ai primordi della civiltà e del pensiero cinese, quando la Scienza era la Conoscenza e riguardava il Tutto.
4000 anni fa l’Uomo viveva in una dimensione diversa sulla Terra: quella che oggi con disprezzo e superiorità chiamiamo Superstizione, in realtà era ed è la capacità di “leggere” i segni della Vita Universale nel microcosmo che ci circonda.
La Bussola Cinese è uno strumento assai complesso che testimonia questa capacità di cogliere i segni e i segnali che la Natura ci fornisce per adattare, modificare, armonizzare l’ambiente in cui
l’Uomo vive, senza per l’altro alterare gli equilibri delicati e fondamentali che rendono possibile la Vita sulla Terra.
La Bussola Cinese serviva a tutta la comunità: agli agricoltori per scegliere i campi e le tecniche, il tempo giusto per le operazioni colturali, il modo per gestire l’irrigazione. Ai sacerdoti per scegliere il sito delle cerimonie sacre, soprattutto il luogo e gli orientamenti delle tombe. Agli strateghi militari per individuare i terreni più favorevoli per vincere le battaglie. Agli imperatori per governare saggiamente. All’uomo comune per costruire la sua dimora in modo da garantirsi un futuro felice.
I fondamenti del Feng Shui, iconizzati superbamente nel Ba Gua e nella Bussola, sono i riferimenti spazio-tempo di questo sistema di conoscenza e costituiscono la base per la comprensione e l’insegnamento.
Ma quello che sfugge alla nostra mente razionale è la dimensione “analogica” del Feng Shui, che si basa su un modo arcaico ma molto efficace del nostro cervello di procedere per associazioni di immagini, piuttosto che utilizzare il processo deduttivo di causa-effetto.
Dunque questo antico sistema di conoscenza ci pone di fronte a sfide molto affascinanti, che sembrano andare molto al di là di sapere modificare qualche arredamento, ma forse, come tutti i metodi circolari, ci riporta, magari dopo un lungo percorso, proprio in quel punto della nostra casa (e di noi stessi) che non abbiamo saputo “aggiustare” e ci fa trovare finalmente la vera soluzione, quella efficace e pertanto definibile “magica”, senza paura di apparire superstiziosi.