Filosofia e Feng Shui: un confronto fra i fondamenti orientali del Feng Shui e le prime scuole filosofiche greche allo scopo di evidenziare l’efficacia del metodo Feng Shui e le sue applicazioni.
E’ sempre difficile dire se nell’antichità qualcuno ha copiato un altro, mentre nell’era della globalizzazione la filosofia del copia-incolla è il comune denominatore di una società senza molto idee. Vediamo di approfondire con un parallelo fra Filosofia e Feng Shui
In un articolo pubblicato negli Atti di un convegno avevo proposto un parallelismo fra Cabala Ebraica e Numerologia Cinese, fondato sul Quadrato Magico di ordine 4, dove importanti analogia fra i due sistemi lasciavano aperti gli interrogativi se due culture geograficamente molto lontane fra loro a quel tempo avessero comunicato fra loro oppure se fossero giunte a comuni conclusioni, cosa del tutto presumibile visto che la struttura dell’Universo è sempre la stessa sotto qualunque cielo.
Anche i principi filosofici orientali su cui si fonda il Taoismo il cui pensiero sostiene a sua volta le concezioni basilari del Feng Shui così come lo conosciamo noi, possono essere messi in parallelo con il pensiero occidentale, in particolare con le prime scuole filosofiche greche.
L’aspetto stupefacente è che mentre agli albori del pensiero greco (600-500. A.C.) si formano scuole con principi e presupposti sostanzialmente diversi fra loro, il Taoismo si fonda su presupposti filosofici che appaiono la sintesi armoniosa di quanto invece in occidente apparentemente si contrapponeva, con l’importante eccezione di Eraclito,la cui filosofia è supportata dal principio della sostanziale coincidenza degli opposti e della globale armonia del Tutto, con una sorprendete somiglianza con i concetti espressi dalla tradizione taoista. (per approfondimenti vedi: Monica Cavallé – La saggezza ritrovata – Ugo Mursia, Milano 2013 – Traduzione dallo spagnolo di Enrico Petrella. Capitolo ottavo: L’armonia invisibile)
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Il primo dei filosofi greci è unanimemente riconosciuto essere Talete. Egli fonda la sua dottrina sul principio (arché) dell’acqua.
Si intende un’acqua non fisica ma metafisica, concezione molto vicina a Shui, l’acqua che compone il binomio Feng-Shui, ovvero il nome della scienza oggetto del nostro sito web.
Il secondo filosofo in ordine cronologico dopo Talete è Anassimandro che è uno dei precursori della teoria del Big Bang: per lui all’origine c’è il fuoco e una esplosione causata dall’eccesso di vapori che genera i corpi celesti, la Terra e l’Acqua.
Ma l’origine dell’Universo trova il suo presupposto in un principio indifferenziato in eterno divenire, l’apeiron, dal quale deriva la molteplicità della vita.
L’arché di Anassimandro è molto simile al Tao supremo dal quale deriva la miriade delle cose
Il terzo filosofo è Anassimene il cui arché è l’aria, che il Tao chiama Feng, l’altro elemento che compone il binomio Feng Shui. Non solo ma dall’archè aria si generano per successiva condensazione acqua, terra e pietra: siamo molto vicini al Wu Xing del Taoismo dove si generano per condensazione cinque elementi: acqua, legno, fuoco, terra, metallo (pietra).
Infine citiamo Pitagora, figura fondamentale per la storia del pensiero, e in particolare uno dei suoi principali arché: la tetraktis.
La successione dei primi 10 numeri ordinata in modo gerarchico a triangolo, è il riferimento principale di innumerevoli scuole iniziatiche e teosofiche occidentali:
anche nella generazione dei trigrammi del Tao però la successione dei primi dieci numeri ha lo stesso significato della Tetraktis pitagorica, in quanto con questi primi dieci numeri viene spiegata la prima generazione nello spazio di energia differenziata dal Tao primigenio.
Vi sono però ulteriori analogie fra occidente e oriente che sono essenzialmente legate alle rappresentazione del cosmo e alla sua evoluzione in chiave numerologica e geometrica.
Viene ad esempio spontaneo accostare la Tetraktis al Lo Shu:
come viene fatto dal brillante articolo di Roberto Milazzi dell’Università IUAV di Venezia
Entrambe le strutture celano al loro interno le chiavi di decodifica dei segreti del cosmo e della vita, ecco perchè, tornando a parlare di Feng Shui, si riferisce sempre alla parola armonizzazione: applicando le leggi che governano in modo perfetto il macrocosmo attraverso apparentemente semplici schemi matematici e geometrici, è possibile tradurle anche in un piccolo spazio come la nostra casa, con buone probabilità di ottenere qualche effetto positivo.
Sono pressochè infinite le possibilità di armonizzare le nostre case secondo la cosiddetta geometria sacra ma il Feng Shui ci aiuta a trovare uno schema preciso che riassume la struttura ultima di riferimento, cioè quella cosmica, in una precisa ma semplice sequenza basata sui numeri dall’1 al 9.
Senza dimenticare che anche noi siamo fatti seguendo schemi analoghi: infinito sarebbe anche l’elenco dei parallelismi e rapporti fra cosmo e uomo, a partire dalla medicina taoista per passare alla cabala ebraica con il Macro e Microprosopus , ed infine all’Uomo vitruviano di Leonardo
Pertanto quando si lavora col Feng Shui nelle nostre case, non facciamo altro che cercare di allineare energeticamente l’uomo e il suo ambiente circostante, che più facilmente possono assorbire e sviluppare distonie più o meno karmiche, con i riferimenti di armonia e perfezione migliori che abbiamo e cioè il cosmo, sede del centro Divino, “l’amor che move il sole e l’altre stelle”, il motore immobile, come lo definisce Aristotele, che è al di là di tutte le sfere e stelle.