La festa della Madonna Immacolata celebra una ierogamia: le nozze del Cielo e della Terra, premessa indispensabile perchè il Dio Sole (Cristo) possa rinascere il giorno del solstizio.
La festa della Madonna ha origine in Oriente, precisamente nella chiesa bizantina, dove nel secolo ottavo, all’inizio del mese di dicembre, nove mesi prima della Natività di Maria, si solennizzava la memoria della concezione di Anna che, secondo l’apocrifo vangelo di Giacomo, fu la madre di Maria. Infatti, tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo si cominciò a celebrare in Oriente (sicuramente a Costantinopoli), il 9 di dicembre, una festa della Concezione di Anna, madre della Theotokos (genitrice di Dio). La festa non aveva per oggetto diretto l’esenzione di Maria dal peccato originale, ma l’evento prodigioso narrato dal Protovangelo di Giacomo, secondo cui Gioacchino ed Anna, sterili da sempre, concepiscono in maniera miracolosa e per grazia di Dio, la loro bambina.
Dall’Oriente la festa passò all’Occidente secondo percorsi noti, tra cui gli insediamenti di monaci orientali in Italia e gli intensi rapporti di Bisanzio con l’Italia meridionale, come attesta il calendario napoletano.
La festa, sorta nei monasteri palestinesi, conquistò, comunque, quasi subito un grande favore: nel IX secolo la troviamo inclusa nel Nomocanon di Fozio e nel Calendario monumentale della chiesa di Napoli, allora sotto l’influenza bizantina. Agli inizi del X secolo, l’imperatore Leone VI il Filosofo (896-903) la estese a tutto l’impero e, nel 1166, l’imperatore Comneno la annoverò tra le feste da celebrarsi con l’astensione dal lavoro.
La festa della Madonna fu inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell’8 dicembre 1661. Il Dogma cattolico fu ufficialmente proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
Come detto, le origini della festa sono indubbiamente legate alla storia bizantina nel periodo di espansione del Cristianesimo nelle regioni mediterranee orientali, dove l’iconografia religiosa aveva ampia diffusione e, a proposito della Madonna, troviamo numerose immagine della Vergine Nera, che rappresenta un anello di congiunzione fondamentale fra il mondo femminile cristiano e le numerosissime divinità femminili che hanno popolato i pantheon delle civiltà protocristiane dal neolitico all’Olimpo greco.
Il colore nero è associato alla Terra, alla sua profondità oscura e alla sua fertilità, da sempre considerata Madre del genere umano, mondo ctonio centro dei culti primordiali dedicati appunto alla Grande Madre, spesso ospitati in templi o caverne sotterranei.
La Madonna Nera è il simbolo della sua incarnazione in tutte le divinità femminili che l’hanno preceduta, in particolare Iside, la cui rappresentazione “Nera” è ben conosciuta.
“Io sono colei che è, che è sempre stata e sempre sarà, e nessun mortale ha mai alzato il mio velo.”: il culto e i misteri di Iside sono un interessante dimensione della storia religiosa mediterranea, dall’Egitto all’antica Roma, attraverso il processo di trasformazione del politeismo al monoteismo, processo che riveste non solo una valenza religiosa ma anche socio-culturale e di psicologia di massa.
Si potrebbe affermare oggi che la storia del mondo occidentale è segnata dal percorso compiuto andando dal matriarcato dei culti della Grande Madre al patriarcato monoteistico giudaico-cristiano-musulmano.
L’aspetto interessante è che nonostante il centro attuale di riferimento sia una figura divina unica con connotazione implicitamente e chiaramente maschile, tutto il mondo divino femminile continui ad esistere attraverso la figura della Vergine Maria, la cui icona in versione “nera” ci può riportare senza soluzione di continuità nel mondo ctonio di 4-5 migliaia di anni fa e alle tante divinità femminili ad esso collegate (ad esempio Ishtar, Cibele. Gaia, Demetra, Mater Matuta, Venere….).
Con l’aiuto del Taoismo possiamo ricondurre questa dialettica maschile-femminile che per il mondo occidentale significa tuttora profondi conflitti anche collettivi, ad un bilanciamento universale “pacifico” secondo la legge del Tao, e applicarla nelle nostre case, per disporle con maggiore armonia ad ospitare persone ed energie nel prossimo periodo di feste di fine anno.
La luna sorge alle 2:50 dell’8 dicembre 2023 a 98° di azimuth da nord nel settore sudest della bussola cinese in congiunzione con Venere; pertanto si consiglia la disposizione di Pietre di Luna in questa direzione (disponibili anche nere), come prima cura straordinaria diretta.
Va prestata anche particolare attenzione all’energia Terra femminile collegata a questa configurazione astrale che attiva anche Venere, in congiunzione alla Luna, nella direzione del Drago Verde a est è assolutamente opportuno e consigliabile aumentare l’energia femminile con una statuetta di Iside, molto adatta per celebrare l’energia celeste Yang che viene accolta dall’energia Yin terrestre in questo giorno speciale.
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